IN DOG MIND - Educazione Cinofila
  • Home
  • Chi Sono
  • Corsi e Servizi
  • Contatti

LA SOLUZIONE E' IL LINGUAGGIO CORPOREO

Per farsi capire dal proprio cane non si deve sottometterlo con metodi coercitivi al proprio volere, ma nemmeno trattarlo come un bambino o avere sempre un bocconcino in tasca facendo affidamento su golosità e opportunismo tipici del cane.

Cane e padrone formano un branco ibrido in cui l'uomo svolge il ruolo di
GUIDA ADULTA del branco; la comunicazione gestuale è la base del linguaggio canino, ovvero l'unico linguaggio che un cane può comprendere.

Molti educatori cinofili propongono decine di attività e corsi stimolanti e divertenti da condividere col proprio cane per risolverne i problemi relazionali, ma spesso tralasciano proprio la base necessaria su cui instaurare una relazione equilibrata: la comunicazione diretta col cane.


Attraverso l'approccio mediatico-cognitivo e soprattutto tramite il puro ma non semplice linguaggio corporeo si crea una relazione stabile ed equilibrata.

  


Cani e problemi: l'unica vera soluzione è entrare "nella loro mente"

Per interpretare correttamente il comportamento di un cane ed interagire in modo efficace con lui occorre:
  1. mettere da parte le complesse logiche umane, portano sempre all'errore;
  2. ignorare le proprie emozioni impulsive come frustrazione, tenerezza, rabbia;
  3. pensare come un cane libero in natura e limitatamente alle sue capacità cognitive;
  4. accettare le diversità di specie andando oltre le numerose somiglianze comportamentali uomo-cane;
  5. evitare sgridate, punizioni e nervosismi, sul momento potresti anche ottenere ciò che desideri, ma senza che il tuo cane capisca il vero senso della tua aggressività, con tutte le conseguenze che ne derivano;
  6. acquisire le adeguate conoscenze etologiche e comunicative sui cani;
  7. utilizzare posture e gesti facilmente comprensibili e affrontare ogni situazione con calma e tranquillità;
  8. iniziare un progetto educativo rispettoso del benessere del cane e che dia risultati molto graduali ma duraturi;
  9. agire ogni giorno in modo coerente, in sintonia con tutti i membri del nucleo familiare;
  10. accettare la personalità del proprio cane senza confronti o perfezioni educative che non gli si addicono.
Immagine

​
​Alcuni problemi ed errori comuni

Il cucciolo fa i bisogni sul tappeto di casa
  • In Dog Mind "mi scappa e scelgo il luogo migliore e più ricco di odori"
  • il padrone urla un NO! minaccioso e sposta il cane o lo punisce.
RISULTATO: il cucciolo spaventato/infastidito cercherà di non fare più i bisogni in presenza padrone, né in casa né probabilmente fuori, ma li rifarà comunque sul tappeto appena il padrone non lo potrà vedere.

Il cane tira al guinzaglio
  • In Dog Mind "seguo gli odori e capisco cosa ho intorno"
  • il padrone tira il guinzaglio tutto il tempo sgridando il cane ogni tanto o dando qualche strattone di esasperazione;   oppure pensa che il cane sia dominante e indisciplinato e gli mette un collare a strangolo.
RISULTATO: il cane, nonostante venga quasi strozzato (rischiando danni permanenti a trachea e cervicali), continua a tirare sempre più perché ottiene ciò che vuole, ovvero andare avanti per seguire gli odori

Incontro frontale con altri cani al guinzaglio
  • In Dog Mind (se senza timori) "c'è un altro cane, vado a controllare"
  • il padrone strattona il guinzaglio per tenere il cane vicino
RISULTATO: il cane, oltre a percepire l'ansia del padrone, non riesce a trasmettere i giusti segnali di pacificazione perché limitato nei movimenti ed associa la spiacevole pressione a ciò che sta vivendo in quel momento, ovvero l'avvicinamento ad un altro cane.

Il cane non torna al richiamo o si allontana da casa o dal padrone
  • In Dog Mind "qualcosa mi attira fortemente"
  • il padrone chiama il cane urlando più volte, lo insegue e lo sgrida appena ritorna o viene acchiappato
RISULTATO: il cane tornerà al richiamo del padrone più difficilmente e con timore

Il cane salta addosso quando il padrone torna a casa
  • In Dog Mind "sono euforico!"
  • il padrone cerca di tenerlo giù allungando le mani; secondo caso: pensa che sia dominante e lo gira sulla pancia
RISULTATO: nel primo caso il cane ottiene proprio ciò che vuole, ovvero attenzioni e contatto fisico, nel secondo caso non capisce l'atto esagerato da parte del padrone, la relazione tra i due si indebolisce

Il cane è aggressivo
Le persone usano questa etichetta troppo facilmente perché è la strada più semplice; occorre invece analizzare bene i comportamenti e risalire alle cause fin dalla prima socializzazione, definendo il carattere del problema (difensivo, sessuale, territoriale, ecc).

Esempio: una famiglia passa vicino ad una panchina su cui è seduto un uomo con un bel cucciolone sdraiato al fianco. Il papà porta il figlio a vedere il cane avvicinandosi frontalmente e guardandolo negli occhi, il cane improvvisamente si alza abbaiando minaccioso. La famiglia se ne va quasi scandalizzata dicendo al bambino che il cane è cattivo e pericoloso, mentre questo viene ingiustamente sgridato dal padrone.
RISULTATO: il cane avrà sempre più timore e diffidenza nei confronti delle persone e col passare del tempo abbaierà sempre di più per allontanarle.

Se un cane non è come il classico Labrador che vediamo scodinzolante in TV
non vuol dire che è aggressivo
, alcuni cani sono solo schivi ed insicuri!
Perciò se un estraneo non si approccia utilizzando il giusto linguaggio, si sentono minacciati
​e cercano di difendersi tentando di allontanare la minaccia.


I casi comunque sono innumerevoli, adeguate conoscenze permettono di progettare un percorso specifico per ognuno di essi, o meglio, per ogni padrone.

Powered by Create your own unique website with customizable templates.